L’Italia nascosta.

Riscoprire il nostro territorio attraverso i dati,
per un nuovo turismo interno.

Cari pisani, conoscete il castello di Montozzi?

Laterina Pergine Valdarno. Una città riscoperta attraverso i dati.


È probabile che molti pisani non sappiano che, prendendo la SS12 dalla Porta a Lucca e seguendola per poco meno di due ore, potrebbero trovarsi a visitare un tesoro toscano di calma e pace, in cui storia, natura, cultura e buon cibo regnano nel silenzio e nella calma: Laterina Pergine Valdarno.
Situato tra le due splendide vallate di Valdarno e Valdichiana, Laterina Pergine è un piccolo patrimonio sconosciuto ai più. Arroccata nel bel mezzo della natura, il suo aspetto è quello di un piccolo borgo medievale, situato a pochi passi da un’antica roccaforte, il castello di Montozzi. Oggi è possibile risiedere nelle lussuose stanze del castello, mangiare squisiti piatti con ingredienti locali e servirsi con il vino biologico prodotto dagli agricoltori del posto.

Il territorio di Laterina Pergine dispone di una ricca offerta turistica, che tuttavia era sconosciuta anche agli autori di questo articolo. La domanda che ci siamo posti prima di avviare questo progetto è proprio questa: quante Laterina Pergine ci sono, nel nostro paese, che sono lontane dallo sguardo di noi italiani? In altre parole, possiamo scoprire l’Italia dimenticata cantata da De Gregori nel suo famosissimo brano?

Viva l'Italia
L'Italia che è in mezzo al mare
L'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare
L'Italia metà giardino e metà galera
Viva l'Italia
L'Italia tutta intera.

Viva l'Italia! De Gregori

La nostra domanda si è rivelata tragicamente attuale nei primi mesi del 2020, quando l’espandersi dell’epidemia causata dal COVID-19 ha costretto alla paralisi uno dei settori fondamentali dell’economia italiana, quello del turismo. Il Centro Studi Turistici ha stimato per Assoturismo Confersercenti che la fine del 2020 vedrà una diminuzione del 60% delle presenze turistiche rispetto all’anno precedente, gravitando attorno ai 172 milioni: un numero così basso non si registrava dagli anni ’60. L’epidemia ha sollevato quesiti su quale fosse la migliore strategia per rilanciare il settore, pensando alla fine del lockdown che ha costretto a casa milioni di italiani e causato la chiusura della frontiera, con la conseguente cancellazione di pernottamenti e vacanze da parte di turisti per molti mesi a venire. L’emergenza Covid ha tuttavia rilanciato anche vecchi quesiti, come quello del ruolo preponderante delle grandi città nel turismo italiano, e del bisogno e la volontà di rilanciare piccole destinazioni o aree sconosciute ai più, ma ricche di patrimonio culturale e naturalistico, che sarebbero in grado di dirottare parte del grande flusso solitamente diretto verso le grandi città o le mete turistiche popolari.

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Il grande squilibrio: grandi pesci, pochi pesci.

La maggior parte del turismo si concentra in poche città, mentre tutte le altre restano sommerse.

In primo luogo, abbiamo ottenuto da un’importante piattaforma online i dati sulle destinazioni italiane e sulle loro attrattive turistiche. Abbiamo quindi raccolto il numero di recensioni lasciate per ogni città e per le rispettive attrattive (es. musei, parchi, spiagge,…), per gli anni che vanno dall’inizio del 2017 alla fine del 2019. La nostra analisi, compiuta sugli spostamenti pre-Covid degli italiani, mostra molto chiaramente come la maggioranza delle recensioni si concentri nelle grandi città. Per esempio, nel caso della Toscana, il 44% riguarda Firenze, mentre la seconda città più recensita, Pisa, rappresenta il 7% delle visite. A seguire, Siena e Lucca con il 6% e 5% rispettivamente.

Questo aspetto del turismo italiano si rivela attuale in un momento in cui si prospetta un turismo locale e di prossimità. Oltre alle limitazioni negli spostamenti ancora in vigore e del timore di molti turisti stranieri nel riprendere viaggi e soggiorni all’estero, si aggiunge, in alcuni di noi, il desiderio di evitare luoghi di assembramento e visitare luoghi tranquilli. L’emergenza si rivela, dunque, un momento cruciale per cogliere l’opportunità di visitare luoghi poco conosciuti e magari poco lontani, senza per questo negarsi la ricchezza e la bellezza del territorio italiano.

Mi piace dire che la destinazione la fa la persona che, in base alle sue preferenze, disegna un raggio intorno all'hub in cui muoversi.

Intervista Giacomo Ballerini - DMC Peschiera del Garda (VR)
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Esplorate in prima persona le regioni italiane, osservando quali sono gli hub turistici, ovvero le destinazioni più popolari, e quelle nascoste.

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Capire chi siamo: l’offerta turistica dei borghi italiani

L’italia descritta in 11 categorie.

Per riuscire nel nostro obiettivo di creare strumenti adatti a valorizzare i centri nascosti, abbiamo in primis dovuto capire cosa potessero offrire. Attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, abbiamo descritto ciascuna destinazione italiana a seconda della sua offerta turistica. Sono emerse quindi undici categorie, ognuna con le proprie peculiarità.


Ad esempio, Laterina Pergine Valdarno appartiene alla categoria dei centri storici, un gruppo di città che offrono in gran parte siti storici, siti religiosi ed edifici architettonici, e in parte minore anche luoghi adatti a passeggiate, castelli, musei specializzati e rovine. Non mancano tuttavia città caratterizzate da un’offerta diversa, come ad esempio il gruppo dei castelli e quello dei musei, ma anche quello dei parchi e delle riserve naturali che si distingue invece dalle altre attività all’aperto (per esempio lo sci), senza dimenticare le città preferite per il relax e lo svago, come quelle che offrono spa, parchi divertimento e shopping.

Come si compone l’offerta turistica regionale complessiva?

Il seguente radar permette di confrontare l’offerta turistica di ciascuna regione, evidenziando quale tra le regioni contribuisce in numero maggiore a ogni categoria. Ricordiamo che i dati si riferiscono alle città e alla loro appartenenza alla categorie precedentemente citate. Ad esempio, le città della Toscana spiccano tra le altre regioni per la presenza di enoteche. Il valore basso della categoria Chiese non deve trarre in inganno: le chiese in toscana, infatti, sono presenti per la maggior parte dei casi all'interno dei centri storici, mentre sono poche le città caratterizzate esclusivamente dalla presenza di siti religiosi e luoghi sacri. Il Veneto, invece, è ugualmente ricco di enoteche e siti storici, mentre l’Emilia-Romagna si distingue per i musei e il divertimento.

Nonostante un’offerta così varia, e talvolta sorprendente (il Lazio viene dopo il Friuli-Venezia Giulia per presenza di siti storici, mentre le città della Sardegna sono subito dopo all’Emilia-Romagna per i musei), rimane la questione della prevalenza dei grandi centri nei viaggi degli italiani. Per ottenere una visione più completa, non basta perciò analizzare l’offerta turistica ma è fondamentale capire chi viaggia. Abbiamo approfondito dunque i movimenti degli italiani e abbiamo analizzato la relazione tra l’origine dei viaggiatori e le destinazioni da loro scelte.

Dimmi da dove vieni e ti dirò dove vai

Dove vanno gli italiani?

Il grafico sottostante è stato costruito grazie ai dati di flusso estrapolati per le regioni Toscana, Emilia-Romagna e Veneto. Mostra alcune città italiane, le tre più grandi per ogni provincia, e il tipo di mete verso le quali i viaggiatori che partono da queste città si spostano. Ad esempio, dalla provincia di Pisa si prediligono spiagge, centri storici (come la nostra Laterina Pergine) e, in misura minore musei, enoteche e terme. Nel caso di Pisa, si può notare anche un altro aspetto interessante, ovvero che le destinazioni preferite da chi proviene dalla provincia di Pisa si trovano proprio in Toscana. Il Veneto e L’Emilia-Romagna sono presenti con categorie che occupano percentuali minori, indicando una certa varietà nella scelta del tipo di attrazioni che vengono visitate fuori regione. Potete esplorare il grafico per scoprire quali sono le mete preferite da ogni provincia.

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Due strumenti per due punti di vista

Il Trovaturisti: uno strumento a supporto delle destinazioni

Il Trovaturisti mira ad aiutare i piccoli borghi e le destinazioni nascoste ad emergere. È uno strumento che, inserita la destinazione in input, restituisce una serie di origini potenziali su cui le istituzioni, un’organizzazione locale o la Destination Management Organization (DMO) possono investire per attrarre nuovi turisti. Ad esempio, alcuni dei possibili flussi individuati dal Trovaturisti per Laterina Pergine Valdarno, sono Rieti e Casalgrande per il flusso invernale mentre, in primavera, Reggio-Emilia e Ascoli Piceno. Una eventuale organizzazione che mira ad aumentare il flusso di turisti che visitano questo piccolo borgo potrebbe approfondire la conoscenza dei seguenti paesi, valutando la possibilità di investire su pubblicità mirate o particolare iniziative dirette agli abitanti di queste zone.

Il Trovaborghi: uno strumento per i turisti

Il Trovaborghi si rivolge al viaggiatore che vuole scoprire luoghi nascosti, e consiglia, in base all'origine del turista, dei borghi e delle piccole città. Ad esempio, un pisano troverà tra i borghi suggeriti Laterina Pergine Valdarno in Toscana. Per chi invece volesse uscire dai confini regionali, il Trovaborghi suggerisce Danta di Cadore, Asolo, Piove di Sacco in Veneto, o Comacchio in Emilia-Romagna.

Il team

Una squadra con background diversi si è messa in gioco per riscoprire il proprio Paese attraverso i dati.
Nonostante le difficoltà del periodo, che hanno limitato il contatto umano e l'empatia tra le persone,
si sono fatti forza lasciandosi ispirare da una delle più autorevoli voci dei balconi italiani.

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Giangaetano Pachera

Verona

Laureato in marketing e comunicazione, con la sua creatività ha pensato di approfondire la data science per trovare risposte che la vita non gli aveva dato.

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Gianluca Sperduti

Roma

Laureato in filologia moderna. Sempre appassionato di robot, nel master in Big Data ha imparato a descriverne alcuni come algoritmi.

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Ada Maragno

Padova

Laureata in antropologia culturale e sociologia dell'arte, ha deciso di complicarsi la vita passando dalle reti sociali a quelle neurali.

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Lorenzo Basile

Catania

Statistico per vocazione, ha cercato di ottenere conoscenze profonde tramite modelli di Deep Learning.