Birra in cucina



gli italiani seguono gli abbinamenti giusti?


Birre artigianali e piatti tipici:
un binomio tutto da scoprire

La birra e in particolare quella artigianale cominciano ad affacciarsi nel panorama della cucina tradizionale italiana. Secondo un articolo pubblicato su AssoBirra "per le sue innate qualità di bevanda versatile e praticamente inesauribile si offre come utilissimo passepartout per sorprendenti abbinamenti con i piatti eponimi delle diverse cucine regionali." Abbiamo indagato il fenomeno da vicino per vedere se la produzione di birra artigianale è in linea con i giusti abbinamenti degli ingredienti che costituiscono i loro piatti tipici. In Basilicata sembra che le birre prodotte siano consumate più in linea con i suoi ingredienti locali, mentre la Sardegna sembra tra la più lontana da questo risultato.


Birra artigianale in Italia:
una visione di insieme

Dai dati sui consumi di birra, alla produzione casalinga, la microproduzione e le tavole degli italiani. Curiosità sul panorama birraio italiano

Italia:
record di consumatrici, ma responsabili

Secondo una ricerca condotta da AssoBirra la birra è la bevanda alcolica preferita dagli under 55 (15 milioni per il 71% che si dichiara consumatore), ma soprattutto siamo primi al mondo per numero di consumatrici di birra (circa 60%), ma ultimi per il loro consumo pro capite (solo 14 litri). , sono circa 15 milioni gli italiani che si dichiarano consumatori di birra.


Le italiane preferiscono di gran lunga le birre chiare (lager o pils per l'80%) per accompagnare occasioni conviviali e socializzanti. Sul consumo di birra a tavola abbiamo intervistato sull’argomento Carlo Schizzerotto, responsabile Marketing di AssoBirra, il quale ci ha fornito dei dati interessanti sul consumo di birra il quale avviene prevalentemente fuori dalle mura domestiche. In particolare l’esperto sostiene che “si osserva un consumo di birre speciali ed artigianali soprattutto sul fuori casa, segmento che detiene circa il 47% del market share. Quindi possiamo dire che gli italiani e le italiane sotto i 55 anni, quando escono amano bere birra. Il trend degli ultimi anni sul fuoricasa è quello di "bere meno e bere meglio", quindi la composizione del consumo on-trade è mutata dando maggior rilievo alla qualità e meno alla quantità di prodotto.” Le ragioni di questo mutamento possono essere ricondotte a più cause, tra le più rilevanti l’aumento di offerta di birre soprattutto artigianali e le normative anti-alcol che portano gli italiani a non voler rinunciare totalmente al consumo di bevande alcoliche e quindi ripiegare su un consumo quantitativamente minore ma di maggiore qualità.


La birra fatta in casa: una faccenda ancora di famiglia

I cambiamenti nelle abitudini dei consumatori vedono quindi l’ascesa delle birre artigianali, le quali possono essere divise in due macro categorie, le birre fatte in casa e la produzione al livello di microbirrifici. Il fenomeno dell’homebrewing in Italia non è semplice da indagare e una spiegazione viene fornita da una notizia pubblicata su Cronache di Birra, blog di ampio spessore curato da esperti e appassionati di birra artigianale nazionale e internazionale. Le ragioni sono da ricondurre a una quasi totale assenza di informazioni ben strutturate e in lingua italiana. Inoltre viene sottolineata l’assenza di figure autorevoli e di riferimento soprattutto in tempi più recenti sottolineando che la dimensione dell'homebrewing è un fenomeno ancora circoscritto ai piccoli scambi basati sulla conoscenza diretta ma non sulla diffusione in rete


Per indagare il mondo dell'homebrewing ci siamo riferiti a birramia.it, uno dei forum più autorevoli in Italia che si occupa anche della vendita di attrezzature e materiali per produrre la birra in casa. Il grafico mostra come le vendite di luppolo subiscano una forte ascesa nei mesi immediatamente precedenti e successivi all'estate. Abbiamo chiesto a un esperto homebrewer le ragioni di questa stagionalità delle vendite, riconducibili al procedimento di fermentazione del luppolo che deve avvenire a temperature non troppo elevate.


Attraverso i dati del forum abbiamo voluto capire anche la presenza di una continuità nelle vendite, abbiamo rappresentato il trend di coloro che una volta acquistato il kit di fermentazione hanno continuato gli acquisti del luppolo indicando quindi il continuo della produzione e degli acquisti su birramia


Questo grafico mostra invece come il trend di acquisto si concentri sugli stessi mesi di coloro che acquistano soltanto il luppolo. L'acquisto combinato nel tempo di kit di fermentazione e luppolo nel tempo è però minore rispetto agli acquisti di solo luppolo. I clienti che acquistano solo il luppolo ma non hanno mai acquistato il kit di fermentazione, potrebbero quindi acquistare le attrezzature (il quale costo si aggira intorno ai 2000Є) presso altri punti vendita o ricorrere ad altri mezzi quali il prestito o la fabbricazione casalinga.



Anche il numero di post distribuito nel tempo mostra lo stesso trend stagionale riferito al periodo in cui si produce più birra, quindi nei mesi immediatamente prima e immediatamente dopo la stagione estiva.


Birra nel territorio: Il parere dell'esperto

L'esperto ci spiega che l'identità territoriale delle birre artigianali italiane non trova fondamento soltanto nel consumo delle birre in abbinamento con i piatti locali, ma anche nella produzione stessa che della birra che "richiamano al territorio di provenienza attraverso il nome o l’etichetta". I richiami territoriali si verifica anche con l’utilizzo diretto di prodotti tipici del territorio, alcuni esempi sono le castagne igp, il farro della Garfagnana, i kiwi di Latina, i limoni di Sorrento ed altri ancora. I birrifici assumono una vera e propria dimensione di birrifici agricoli attraverso l'utilizzo di malto proveniente dalla trasformazione di orzo distico dei propri campi. Questo aspetto ci spiega l'esperto aumenta ulteriormente il legame tra il birrificio ed il territorio, e la nomenclatura stessa di birrificio agricolo è sufficiente per creare questo legame. Di seguito un grafico che mostra per ogni regione d'Italia la corrispondenza tra le categorie di prodotti tipici per ogni tipo di birra prodotto. Dal grafico emerge principalmente che le categorie di prodotti per le quali la corrispondenza è minore sono i grassi e le carni, motivato probabilmente dal fatto che sono cateogorie di prodotti che vengono abbinati col vino. La Valle d'Aosta è probabilmente l'esempio più chiaro di questo fenomeno in quanto contro un evidente presenza di cibi della cateogoria grassi, nessuno dei birrifici produce lo stile Porter. Anche la Calabria i cui piatti tipici rientrano per lo più nella categoria delle paste fresche, non vede alcun birrificio produrre lo stile American Lager.


Qualcosa